Ricerca bibliografica: che cos’è e come si fa

Se siete interessati all’argomento della ricerca bibliografica, vuol dire che siete arrivati al fatidico momento della redazione della tesi di laurea. Dunque, in questo articolo, lo staff dell’Università online Niccolò Cusano di Verona ha intenzione di fornire ai laureandi tutte le specifiche per fare una buona ricerca di testi e  – infine – di inseritili nella bibliografia della tesina o della tesi
Come scrivere la bibliografia
La bibliografia per la tesi di laurea è un momento fondamentale: è da qui che inizia la vera e propria ricerca sul campo che condurrà alla redazione del testo finale. Senza una buona ricerca è impossibile che la tesi risulti completa e interessante.

Ecco perché è importante dare alla ricerca del materiale per la tesi di laurea in giusto tempo: in genere i docenti relatori consiglieranno almeno sei mesi per trovare il materiale, iniziare a leggerlo ed, eventualmente, integrarlo con altri testi sull’argomento.

Solo una volta che tutti i documenti saranno stati reperiti e che tutti saranno stati letti a dovere si potrà iniziare a scrivere. Il materiale dovrà sempre essere tenuto sott’occhio in modo che possa essere utilizzato per integrare parti del testo con riferimenti o citazioni.

Come condurre la ricerca di materiale per la tesi di laurea

Ecco alcuni consigli…

Consultando il catalogo OPAC delle biblioteche

Il catalogo OPAC delle biblioteche italiane è possibile da consultare anche online e consente di visionare quali documenti hanno che trattano l’argomento di tuo interesse e dove si trovano.

Una volta recatisi in biblioteca sarà possibile consultarli, prenderli in prestito o fotocopiarne delle parti interessanti.

Domandando al docente relatore

Chi meglio del relatore (e correlatore) della tesi sono in grado di aiutarvi nella ricerca segnalandovi testi da leggere? È bene, quindi, confrontarsi con il docente per avere spunti interessanti da cui partire e un aiuto nella ricerca.

Utilizzare il web

La rete internet è una vera e propria alleata quando si deve far ricerca di informazioni per la tesi: in molti siti web sono presenti interi database di articoli accademici, articoli di giornale e documenti. Occhio solo a non incorrere in siti internet non certificati o nei quali le fonti non siano citate correttamente.

Affidandosi, ad esempio, solo a Wikipedia, a blog e forum online è possibile reperire informazioni sbagliate che andranno a vanificare l’intero contenuto della tesi di laurea.

Come scrivere la bibliografia

Una volta completato l’intero lavoro di ricerca, è importante che questo compaia nella tesi di laurea. Ma come si scrive la bibliografia? È semplice: citando tutte le fonti ed inserendole – in ordine alfabetico (se di uno stesso autore dobbiamo citare più opere, queste vanno messe in ordine di data dalla più vecchia alla più recente) – in una sezione finale della tesi dedicata.

Per scrivere il riferimento bibliografico di un libro, è bene seguire queste indicazioni: Cognome, N. Titolo dell’opera, città di pubblicazione, casa editrice, anno di pubblicazione.

In caso di un articolo, va inserito così: Cognome, N. Titolo dell’articolo, testata, anno, mese e anno di pubblicazione.

Se si vuole inserire una fonte presa dal web (la sitografia andrà posta successivamente alla bibliografia), è possibile inserire solo la url: www.nome.it

Inserire la bibliografica nelle note a piè pagina

Come deve essere strutturata una nota a piè pagina nel testo? Ecco tutti i riferimenti per farlo al meglio.

In presenza di una citazione bibliografica nel corpo della tesi – presa in prestito da uno dei manuali trovati nel corso della ricerca bibliografica – è fondamentale che questa sia poi riportata a piè di pagina con l’ausilio di una nota. Nella pratica basta inserire un apice numerico al termine della citazione, numero che sarà poi riportato a piè di pagina.

La nota deve riportare necessariamente il riferimento bibliografico da cui la citazione è tratta, indicandolo con Cognome, N. Titolo dell’opera, città di pubblicazione, casa editrice, anno di pubblicazione, pagina/e da cui è stata tratta la citazione. È possibile anche inserire una seconda parte della citazione che serve a specificarne il contenuto ma che – se inserita nel testo – sarebbe risultata ridondante.

Se nella nota successiva dovete citare lo stesso libro della nota precedente, ma con diverse pagine dovete invece utilizzare l’espressione latina: Ibidem, pagina/e.

Per quanto riguarda i numeri è opportuno mantenere una numerazione progressiva che si azzeri all’inizio di ogni nuovo capitolo.

Il font delle note deve essere di circa 2 punti inferiore rispetto al corpo del testo.


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