Memoria a lungo termine: che cos’è e come funziona

Lo studio della memoria a lungo termine si situa a metà strada tra la psicologia e la neurobiologia, due discipline interconnesse ma con metodi di ricerca differenti. I modelli di funzionamento della memoria sono stati studiati a lungo, hanno portato a diverse teorie e alla comprensione di dinamiche complesse. Cerchiamo di scoprire insieme quali sono e come funzionano. Attenzione, attiva il tuo cervello, leggi con attenzione. Non vorrai dimenticare tutto poco dopo aver letto l’articolo?

I tipi di memoria

Sarebbe molto lungo e noioso descrivere per filo e per segno in questa sede quanti e quali tipi di memoria esistono. Sono tanti e la differenziazione cambia in base al criterio di selezione assunto. Dunque partiamo proprio dall’inizio. Ecco sulla base di cosa viene suddivisa la memoria:

  • Per durata
  • Per il senso coinvolto
  • Per il tipo di informazione

La prima distinzione è quella che ci riguarda e la analizzeremo nel dettaglio tra un attimo.

La seconda riguarda la nostra capacità di memorizzare informazioni veicolate dai cinque sensi per pochi secondi o addirittura per unità di tempo più piccole, come i millisecondi.

Dentro il nostro cervello ci sono dei veri e propri magazzini di informazioni, nei quali risiedono:

  • Memoria iconica
  • Memoria ecoica
  • Visual persistance
  • After images

memoria semantica

Tutte queste informazioni hanno relazioni strette con la memoria a breve termine, ma alcune passano nella memoria a lungo termine e lì possono restare per un tempo che varia da qualche giorno fino a tutta la vita.

La memoria che si divide per tipo di informazione è solo quella a lungo termine, ma anche in questo caso abbiamo delle sottocategorie:

  • La memoria dichiarativa (esplicita)
  • La memoria procedurale (implicita)

La prima di queste due porta con se un’altra distinzione:

  • La memoria episodica
  • La memoria semantica

Accanto a queste si potrebbe inserire la memoria autobiografica, che riguarda gli avvenimenti accaduti al soggetto che ricorda. La memoria episodica ci permette di tenere a mente la trama di una storia (film, libri o altro) mentre la semantica ci fa accedere alle conoscenze generali, come il nome di uno o più personaggi. Qual è la differenza con la memoria episodica? Che questa è personale, mente la semantica è comune generalmente a coloro che parlano la stessa lingua

Con un esempio pratico sarà tutto più chiaro. Il ricordo che la balena è un mammifero è di tipo semantico, mentre il ricordo che a scuola ho appreso che la balena è un mammifero è di tipo episodico o autobiografico.

Memoria a breve termine

Adesso possiamo spiegare la distinzione tra i diversi tipi di memoria dovuti alla durata del permanere del ricordo. La prima di cui parliamo è la MBT, ossia la memoria primaria. Piccole quantità di dati raccolti dall’individuo che permangono per una ventina di secondi nella memoria. Il suo opposto è la memoria a lungo termine che vedremo nel dettaglio nel successivo paragrafo.

Una sorta di leggenda metropolitana attribuisce alla MBT la capacità conservare nel ricordo eventi vicini, in opposizione a quella a lungo termine che si suppone immagazzini i ricordi di eventi lontani. Non è così. Anche gli eventi più immediati, come quelli passati appartengono alla memoria a lungo termine, perché con il termine lungo o breve non si intende dove si situano gli eventi in una ipotetica linea del tempo, ma quanto tempo vengono conservati.

I ricordi che rimangono per venti secondi nella memoria primaria possono fare uno step successivo e approdare fino alla memoria a lungo termine, dove infine possono essere dimenticati dopo un determinato lasso di tempo, oppure restare per sempre.

Memoria a lungo termine

Questa è l’area della nostra memoria dove conserviamo i ricordi che portiamo appresso per tempi lunghi, anche per decenni. Anche all’interno di questa ci sono delle diverse categorie, sono due e andiamo ad illustrale più dettagliatamente:

  • Memoria dichiarativa
  • Memoria procedurale

La prima è inerente a ogni conoscenza che si possa esprimere verbalmente rispetto a conoscenze che si sono apprese rispetto al mondo. Dal ricordare dove mettiamo lo spazzolino fino alla possibilità di declamare i versi di un’intera poesia.

La seconda non è esprimibile a parole, non riguarda oggetti in particolare, ma i processi tramite il quale facciamo qualcosa, svolgiamo compiti e agiamo tra cui andare in bicicletta, baciare o scrivere.

Ci sono precise aree del cervello che si occupano di questi processi. Quelli della memoria procedurale sono situati nello striato e nel cervelletto.

Proliferano i suggerimenti su come migliorare la memoria a lungo termine. Non siamo scettici a riguardo, la scienza compie passi da gigante e ci sono interi master di psicologia che si studiano la possibilità di intervenire sulle sinapsi e sugli emisferi cerebrali per ottenere migliori prestazioni. È stato dimostrato che anche l’esercizio fisico giova alle capacità mnemoniche, pertanto una sana attività motoria già può tenere fresca e allenata la mente che vuole ricordare meglio e sviluppare la memoria. Per noi è importante che i ricordi siano buoni compagni di strada nella vita. Per questo ci auguriamo che questo articolo ti sia stato utile e che lo possa ricordare sempre.


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