7 tipi di studente in giurisprudenza (e come riconoscerli)

Ci perdonerai questo articolo sui tipi di studente in giurisprudenza? Saremo ironici ma sferzanti. Abbiamo molta esperienza della “fauna” che popola i corsi di laurea, anche della facoltà di Giurisprudenza a Verona e di conseguenza abbiamo un sacco di materiale per redigere una lista di tipologie di studenti di Giurisprudenza che popolano questo mondo. Se stai per iscriverti sarai curioso di conoscere cosa ti aspetta, se sei già uno studente non vedrai l’ora di conoscere in quale tipologia ti collochi.

Tipologie studenti di giurisprudenza: 7 tipi di studente

studente della facoltà di giurisprudenzaFacciamo subito una distinzione, teniamo da parte le matricole. Le matricole sono matricole punto e basta. Ma già dal secondo anno capita a tutti di riconoscere facilmente una tipologia di studente da un’altra. Ah no? A te non succede? Forse non hai ancora fatto l’occhio.

Allora entriamo in scena noi, con la nostra piccola guida per riconoscere gli studenti di giurisprudenza e capire a che categoria appartengono, spetterà a te capire se sono da evitare o da avere come fedeli amici.

1. Il reduce

Partiamo dai massimi gradi della gerarchia. Tra le tipologie di studenti di giurisprudenza con una lunga storia alle spalle non possiamo non citare lui, il più esperto di tutti. Colui che è stato in grado di superare indenne l’esame di diritto privato e di diritto pubblico nell’arco di dieci giorni, e che adesso si aggira tra i corridoi poco prima di consegnare la tesi elargendo sapienti consigli dall’alto della sua saggezza. La saggezza di chi conosce tutti gli ostacoli, i pantani e le seccature della facoltà di giurisprudenza e che adesso si guarda indietro con un sorriso malinconico.

Da cosa lo riconosci? Sguardo molto rilassato, chiacchierata sciolta con i professori, nessun manuale sotto braccio, sembra che sia entrato all’università per firmare autografi.

2. Il fantasioso

Questo tipo di studente della facoltà di Giurisprudenza esce allo scoperto già dal secondo anno. Di base è uno di quelli che legge le bacheche nei corridoi ma non si segna nulla, ascolta conversazioni a caso nei bagni della facoltà e poi fa ricostruzioni arbitrarie con cui manda fuoripista praticamente chiunque tenti di carpirgli delle informazioni. Non sa niente di appelli, programmi di esame, orari di corsi, piano di studio del primo o del secondo semestre. Ma non te lo dirà mai, perché a lui piace parlare, ed è alimentato da una fantasia altruista che gli impedisce di tacere, e di creare disagio. Come lo riconosci? Spesso ti fa un respiro lungo prima di risponderti, lo trovi a fare la fila a ricevimento ad orari sbagliati e a lezione interviene per chiedere chiarimenti, perché spesso non ha capito. Ma gli si vuole bene comunque, eh.

3. Il fuoricorso

Avere un amico studente fuoricorso di giurisprudenza è sempre una bella cosa. Sempre. Ricorda che al posto suo potresti esserci tu. Non ci piace parlare di categorie di studenti, vogliamo solo fare ironia. Il fuoricorso ha una vita burrascosa alle spalle, è sensibile, e va compreso. Ce la sta mettendo tutta. Di solito ne sa tanto quanto il reduce ma non ha quella fastidiosa spocchia, è umile e propenso a dare suggerimenti utili, perché sa cosa significa rallentare durante il percorso e quando può aiuta gli altri ad evitare questa evenienza. Se si trova fuoricorso ma continua è perché studiare giurisprudenza gli piace, e anche tanto. Lo riconosci dal fatto che lo riconosci. Ovvero, l’avrai visto centinaia di volte in questi anni, non ti puoi sbagliare.

4. Il violinista

studente di dirittoIl violinista è uno studente di diritto modello. Viene chiamato così non per le sue doti musicali ma per la capacità di dare ai professori il giusto rispetto e manifestazione di gradimento, e anche un po’ di più. Di solito lo vedi inseguire i professori, aspettarli all’angolo e placcarli accanto alla macchinetta del caffè, per avere l’opportunità di dire loro quanto apprezzano la materia che insegnano, il modo in cui hanno portato la giurisprudenza nella sua vita. Anche lui può essere un alleato, se nel momento della scelta della tesi hai bisogno di qualcuno che sappia indirizzarti verso il relatore giusto, perché la verità è che lui sa veramente essere oggettivo. Si mostra entusiasta di tutti, ma ha un occhio clinico che sa svelare pregi e difetti di tutto il corpo docente, se giustamente incalzato.

5. Il distratto

Un po’ più informato del fantasioso e decisamente meno del violinista, il distratto è semplicemente pieno di informazioni che non sa gestire, perché appena riesce a memorizzare i due manuali da studiare di diritto romano sta già pensando alla condizione del bambino nella giurisdizione romana e poi a come spiegherà tutte queste cose un giorno ai suoi figli, e insomma, è già partito per la tangente e tornando al pensiero di partenza ha già dimenticato tutto, quindi ok. Ce la sta mettendo tutta, ha bisogno di te per non perdere di vista il punto della situazione. Di solito è piuttosto simpatico, sempre entusiasta, colmo di curiosità. Passere del tempo con lui è molto molto piacevole, ma non contare sul suo slancio per organizzare la sessione di esami.

6. Il pessimista

Colui che ne ricava sempre una previsione nefasta. È dedito alle profezie che non vanno a finire bene, esami in cui il brutto voto è la norma, corsi interrotti per svariati motivi, sessioni di discussione della tesi di laurea rimandate a data da destinarsi. Se soffri di ansia devi frequentarlo a piccole dosi. Lo riconosci perché sta sempre curvo, su sé stesso, a volte ciondolante, pensando alla prossima sferzata negativa che la vita universitaria gli farà piombare addosso. Non va evitato, anzi deve essere ben inserito in gruppo di studenti per dare il massimo, grazie alla sua previsione spesso pessimista spinge a dare il massimo e mette in equilibrio le visioni troppo edulcorate.

7. Il benedetto

La leggenda della facoltà narra che questo tipo di studente di giurisprudenza è uscito miracolosamente bene da tutte le più pericolose insidie del corso di laurea. Come ha fatto? Non lo sappiamo e forse l’unica cosa da fare è chiederlo direttamente a lui. Non ci sono esami difficili che tengano, lui va là, neanche con spavalderia e ne ricava sempre un voto accettabile. Ne consegue che si tratta di uno studente della facoltà di giurisprudenza con un ottimo ascendente e con un’influenza positiva su tutti gli altri studenti. Sì, è da frequentare. Lo riconosci perché sembra sempre che sia il giorno più bello dell’anno per lui, il sorriso non lo perde facilmente e quando esce da un esame con un voto altissimo gli sembra la cosa più normale del mondo e fa spallucce.

Eccoci giunti alla fine di questo articolo. Ci siamo divertiti a scriverlo, ma ci teniamo a fare il disclaimer. Era un gioco. Tutti gli studenti di giurisprudenza sono speciali, tutti hanno la nostra stima e il nostro affetto. Studiare per molti anni di seguito, impegnandosi su un percorso di studi così intenso e impegnativo, non è per niente semplice e merita la nostra ammirazione.
Anche coloro che studiano presso i nostri corsi on line li vediamo sempre impegnarsi tantissimo, e nel corso degli anni diventare studenti modello, tutti quanti. Siamo felici di servire nell’ambito della formazione a distanza e di essere un contributo per tutti coloro che vogliono intraprendere una carriera accademica nel diritto senza spostarsi da casa. Visita la pagina dei nostri corsi, o contattaci compilando il form per un colloquio orientativo gratuito.


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